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CIO Survey 2008: l’Information Technology stategica e indispensabile per accrescere il business aziendale


La ricerca, condotta da NetConsulting e promossa da AMD, HP e Microsoft, dimostra come l’innovazione sia la tematica centrale per creare valore aggiunto nelle imprese.


AMD, HP e Microsoft, con il patrocino del Club per le Tecnologie dell’Informazione (Club TI) di Milano e della Federazione Nazionale delle Associazioni Professionali di Information Management (FidaInform), presentano i risultati della CIO Survey 2008. Giunta alla quinta edizione, la ricerca condotta da NetConsulting nel 2007 su un panel di Chief Information Officer (CIO) di 60 grandi aziende italiane appartenenti al settore privato si pone l’obiettivo di analizzare i principali trend strategici e informativi che le aziende leader stanno mettendo in atto e di intercettare come e quanto le imprese italiane stiano allineando l’infrastruttura IT con le proprie attività di business e dunque con i piani strategici aziendali. Strategie finalizzate alla crescita, razionalizzazione (contenimento e ottimizzazione dei costi) e GRC (Governance, Risk e Compliance) le 3 macroaree di massima attenzione per i CIO intervistati.


Gli obiettivi dei CIO, da quanto emerge dalla CIO Survey 2008, sono fortemente focalizzati verso strategie che abilitino e permettano una crescita continua e organica delle aziende, aumentando il market share (priorità per più del 40% delle aziende e in crescita nel 2009) per competere a livello globale. Diventa perciò centrale la tematica dell’innovazione, che i CIO reputano il motore per la creazione di valore aggiunto in azienda. Inoltre, strategie finalizzate alla crescita, razionalizzazione intesa come contenimento dei costi e la loro ottimizzazione, e le tematiche legate alla Governance, Risk e Compliance (GRC), anche se affrontate con differenti intensità e intenti strategici da ogni azienda, posso essere individuate come le 3 macroaree verso le quali le aziende intervistate pongono la massima attenzione.

“Il ruolo del Chief Information Officer all’interno delle aziende italiane sta assumendo sempre di più una rilevanza strategica, in quanto viene considerato una delle figure di riferimento e di supporto per il successo aziendale.” commenta Marco Piattelli – Director Business Development Enterprise, Europe di AMD. “Oltre alle competenze tecniche, oggi il CIO deve essere in grado di acquisire, interpretare e gestire i processi di business necessari a rispondere al meglio alle esigenze della propria azienda, proprio partendo dalla valorizzazione del patrimonio IT”.

“Un numero sempre maggiore di aziende è oggi consapevole del valore dell’IT in una dimensione di business e sta rivedendo i propri processi per sfruttare in modo ottimale questa opportunità” spiega Agostino Santoni, Vice President e Direttore Vendite Technology Solutions Group HP Italia. “In un contesto in cui la tecnologia è ormai un elemento abilitante del business, è necessario ripensare il ruolo del CIO in relazione alle sue specifiche aree di competenza e alla capacità di operare in modo sinergico con le divisioni dell’azienda. Conoscenza dei contenuti delle singole business unit e condivisione delle expertise trasversali all’azienda sono tra i parametri da tenere in considerazione per garantire efficacia ed efficienza delle diverse funzioni aziendali”.

“Attraverso l’analisi condotta da NetConsulting possiamo vedere come negli ultimi anni il ruolo del Chief Information Officer all’interno delle grandi aziende abbia subito un’importante evoluzione: le relazioni dei CIO con i C-level è in forte crescita, a dimostrazione di quanto il loro ruolo venga visto in modo strategico dal top management a supporto della sviluppo del business. Inoltre, è interessante vedere come sia cresciuta la presenza femminile all’interno delle strutture IT e come si sia invece abbassata l’età media dei responsabili dei sistemi informativi, nonostante l’Italia sia ancora indietro rispetto ad altri Paesi”, ha commentato Davide Salmistraro, Direttore Marketing Enterprise & Partner Group di Microsoft Italia.

Processi di merge & acquisition, riduzione dei costi, ottimizzazione dei processi e innovazioni di prodotto e servizi spingono i Sistemi Informativi ad affrontare una crescente complessità ambientale: per questa ragione, i CIO stanno assumendo sempre più un ruolo strategico all’interno delle aziende, in quanto l’intera struttura IT deve essere in grado di rispondere in modo rapido, flessibile, efficace ed efficiente ai cambiamenti di business e in coerenza con le strategie aziendali.

I progetti informatici sono sempre più orientati a supportare gli obiettivi di business delle aziende, ovvero incrementare la quota di mercato e le relazioni con i clienti. L’area del back office rimane all’attenzione dei CIO, con una particolare concentrazione per le soluzioni ERP, mentre la Business Intelligence, che continua a ricoprire un ruolo di primaria importanza (+7,7%), si sta evolvendo sempre più verso logiche che le permettano di analizzare dati non strutturati e fornire analisi in tempo reale. Sufficientemente dinamica si dimostra anche l’area del Document Management e dell’ECM(Enterprise Content Management), mentre quella del CRM aumenta la sua rilevanza e si conferma per la sua elevata focalizzazione strategica e d’investimento a supporto della lettura ed interpretazione di un contesto di business sempre più complesso.

La Collaboration sta assumendo nel tempo un ruolo estremamente rilevante, con una notevole interesse per l’adozione di sistemi di videoconferencing all’interno di soluzioni di Unified Communications; anche l’Istant Messaging si sta concretizzando in uno strumento per ricevere internamente risposte rapide.

Un ambito importante è costituito dai processi di consolidamento e di virtualizzazione: tematiche quali disaster recovery, business continuity esicurezza (profilazione degli utenti e Identity Management) risultano aree di elevata importanza e investimento (per il 58,3% del panel), a conferma della sentita necessità di garantire alle proprie aziende continuità operativa ed efficientamento.

Anche il budget delle 60 aziende intervistate ricopre all’incirca il 32% della spesa IT complessiva a livello (rapportandosi al mercato Assinform). L’analisi del trend IT segnala invece come la crescita prevista per il 2008 sia superiore a quelle del mercato (2,8% contro l’1,8%), crescita che per il 2009 si contrae solo dello 0,8% in funzione ai processi di razionalizzazione infrastrutturale e integrazione.

Nello scenario dei servizi finanziari, le attività di Information Technology si concentrano su progetti legati alla compliance. In particolare, per il mondo bancario la SEPA assorbirà gran parte degli investimenti con un focus specifico su bonifici e carte di pagamento, mentre l’adeguamento alla MIFID e Basilea 2 continuano ad interessare un numero consistente di istituti di credito. Tra le altre aree, risultano essere di rilievo quelle della finanza, dei mutui e la revisione dell’intera architettura di filiale. Nell’ambito assicurativo, invece, la Solvency 2 rappresenta un’importante sfida per il futuro, mentre i progetti relativi ai rapporti con le agenzie evidenziano l’impatto dell’indennizzo diretto sui sistemi delle compagnie. La GDO si sta focalizzando sui progetti di gestione del punto vendita per ottimizzare il fenomeno degli “Out of Stock”; le utilities pongono l’accento sulle soluzioni di Meter Management, accesso alla Borsa Elettrica e all’Energy Trading e sulle soluzioni di Risk Management. L’industria evidenzia la necessità crescente di investire in sistemi ERP a supporto dei processi produttivi legati ad attività di internazionalizzazione. Inoltre, la globalizzazione ha portato le aziende a investire anche in soluzioni SCM per il coordinamento dei processi produttivi, di magazzino e di logistica. Anche le soluzioni di RFID, per la tracciabilità dei veicoli e delle merci, vengono sempre più utilizzate. Non ultima l’area telco/media, dove il billing rimane l’area strategica per i broadcaster che hanno avviato formule di abbonamento per il DTT. Inoltre, le soluzioni di Digital Asset Management diventano importanti per la crescente quantità di contenuti veicolati su diversi canali. IPTV per gli operatori di telecomunicazioni e Web TV per i media diventano un tema fondamentale in termini di innovazione del servizio e di modello di business.

Le politiche di outsourcing sono particolarmente interessanti, in quanto vedono da una parte la rinegoziazione dei contratti in essere al fine di ridurre i loro costi, la loro durata e aumentarne la flessibilità, e dall’altra l’adozione di servizi di outsourcing selettivi. Per quanto riguarda invece le politiche di sourcing messe in atto dalle aziende, l’analisi del trend segnala come vi sia un generale processo di contenimento dei fornitori di hardware, software e servizi per il 2008 e 2009, ai quali però viene richiesta una piena conoscenza del settore in cui devono operare, oltre alla capacità di supportare l’azienda in un percorso evolutivo, sapendo trasferire le corrette conoscenze al personale interno.
 

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